Vuoi cambiare? Allora R-Esisti!

Probabilmente sei più abituato a parlare di resilienza. Quella capacità di saper affrontare ogni evento, a reagire sempre alle difficoltà.

Se ci pensi bene però, la resilienza descritta dall’ingegneria è la capacità che hanno i corpi di resistere agli urti e di tornare sé stessi dopo le sollecitazioni.

Pensa ora a te: puoi davvero tornare “come eri prima” quando attraversi le difficoltà quotidiane? Non è che continuando a parare i colpi della vita e a rialzarti il più velocemente possibile, stai davvero facendoti del bene?

Forse è meglio R-ESISTERE. Cosa significa davvero R-ESISTERE? ETIMOLOGIA dal latino: resistentia, da resistere, composto di re – indietro – e sistere – fermare1. Prendiamo in prestito anche stavolta la definizione dall’ingegneria e scopriamo che RESISTERE è quella capacità che hanno i corpi di opporsi al passaggio di una corrente.

Se resisti non aspetti che le cose passino ma ti opponi attivamente.

Un corpo resiliente è un corpo passivo mentre un corpo resistente è un corpo attivo, che subisce feri- te e trasformazioni dalla forza ostile e non finge che non stia succedendo niente.2

Quindi, per diventare resistenti, qual è il vero osta- colo da superare? Guardarsi dentro per scoprire che mostrarsi per quello che si è ha un senso ed è bello mostrarsi anche con le proprie fragilità.

Siamo partite da qui perché abbiamo ragionato su che cosa significa davvero essere agenti del cambia mento. Esplorando le nostre esperienze abbiamo tro- vato un elemento comune: se vuoi davvero cambiare qualcosa devi partire da te.

Come? Dandoti il permesso di:

  • esplorare la paura
  • abbracciare il fallimento e imparare dagli errori
  • allenare le tue competenze relazionali

Una delle emozioni che governano un processo di cambiamento è la paura e, del resto, ci sono molti motivi per avere paura. Ci chiediamo: cosa ci sarà di diverso? avrò ancora la mia posizione attuale? sarò incluso o escluso? con chi avrò relazioni? chi prenderà le decisioni? La paura viene spesso identificata come qualcosa di negativo e, spesso, ci fa vedere minacce anche dove non ci sono. Ci fa innalzare difese, ci fa scappare e/o bloccare.

In realtà la paura è anche espressione di forza connessa al nostro istinto naturale. Dandosi il permesso di esplorare questa emozione, emerge che riconoscerla e comprenderla può essere un potente motore del cambiamento.3

Come ogni emozione anche la paura è portatrice di messaggi e riuscire a trovare quello che sta portando a te, proprio nel tuo processo di cambiamento, è fondamentale. Potrebbe infatti aiutarti a verificare l’esistenza di più opzioni alternative, oppure stimolarti a chiedere chiarimenti o farti evolvere verso una comunicazione più empatica e assertiva.

Quindi non trattarla come un nemico ma ascoltala perché è anche lì che troverai le prime consapevolezze necessarie per procedere ad agire con determinazione e chiarezza.

E parlando di consapevolezza continuiamo ad esplorare come puoi R-ESISTERE al cambiamento citando un paragrafo tratto dal libro “Chi ha spostato il mio formaggio” di Spencer Johnson.

“Occorre essere più consapevoli della necessità di comportarsi in modo semplice. Non è necessario complicare troppo le questioni e disorientare sé stessi con apprensioni e paure. Bisogna essere capaci di notare i piccoli segni di cambiamento non appena essi si presentano e ammettere che la resistenza al cambiamento risiede dentro di noi e che nulla può migliorare finché noi non cambiamo. “

In questo racconto il formaggio rappresenta ciò che vogliamo, i bisogni che sentiamo e se notiamo che qualcosa si modifica, che il formaggio cambia gusto, che non ci piace più come prima, che ne vogliamo trovare uno nuovo, Spencer Johnson ci esorta a prendere coraggio per dirci: “Spostati con il formaggio e goditelo!”.

Quindi, adesso che hai capito che sei tu a doverti spostare e guardare altrove, come puoi fare? Non è semplice, certo, se hai sempre vissuto nello stesso luogo dove hai trovato il formaggio fino ad oggi.

Ti servono le relazioni. Conoscere qualcuno di nuovo, riagganciare persone che conosci già e che magari hanno la loro storia da condividere.

Se questo terzo passo ti lascia con qualche timore, sappi che puoi anche partire da zero perché le competenze relazionali si allenano!

Allenarsi a vivere bene in un contesto che muta continuamente può sollecitarti a trovare un punto di equilibrio e un sistema di riferimento sempre nuovi e diversi. Le aree di competenza subiscono, inevitabilmente, degli adeguamenti funzionali e strutturali che si ripercuotono sulla sfera relazionale e, quindi, personale.

  • Quanto è importante abbracciare il cambiamento?
  • Come puoi essere promotore della trasformazione?

Inizia ad osservare come è già cambiato e come continua a cambiare il tuo lavoro quotidianamente.

Lavori anche tu sempre più spesso per obiettivi (giornalieri, settimanali, mensili, trimestrali)? e per far- lo hai bisogno di comunicarli e condividerli con le persone del tuo team o degli altri dipartimenti? e poi come si monitora lo stato avanzamento dei progetti e degli obiettivi raggiunti?

Quindi allenarsi al cambiamento significa:

  • essere agili4   nell’adattarsi senza perdere di vista gli obiettivi e i tempi di rilascio dei deliverable (oc- corre definire quindi dei piani di azione struttura- ti con tempi, risorse e priorità);
  • maturare consapevolezza delle proprie risorse e di ciò che si può dare e ricevere dal team;
  • essere aperti e curiosi;
  • allenare la fiducia in sé stessi e nelle relazioni.

In un clima di fiducia le persone attivano comporta- menti più collaborativi e facilitano il processo decisionale che diventa così più rapido e, conseguente- mente, meno costoso.

Lavorare in un ambiente coeso, cooperativo e orientato spinge anche a fidarsi maggiormente della capacità di apprendere dall’esperienza. Per promuovere nuovi atteggiamenti e innovare le relazioni è quindi importante avere fiducia in sé stessi: il cambiamento può essere l’occasione per mettersi in discussione, modificare le proprie abitudini e migliorare. Es- sere in armonia con la nostra vera natura e non in guerra con essa è un elemento chiave per favorire il cambiamento adattivo vincente e sviluppare strategie innovative vantaggiose e migliorative.5

Ora tocca a te. Per aiutarti in questa esplorazione ti lasciamo un elenco delle cose che secondo noi ti possono essere utili per Esistere (ex-sistere) ovvero poter “stare fuori ed emergere”.

Noi ti suggeriamo di provare a6 :

  1. Coltivare la speranza – dobbiamo essere disposti a essere flessibili e perseveranti
  2. Praticare la consapevolezza critica – significa sottoporre alla prova della realtà i messaggi che ci di- cono “non sei abbastanza brav*”
  3. Lasciarsi alle spalle l’intorpidimento e stemperare la vulnerabilità, il disagio e il dolore – riconoscere e accettare il disagio della vulnerabilità ci insegna a vivere con gioia, gratitudine e grazia
  4. Abbraccia te stesso.

Inizia ad allenare la tua “agilità emotiva”: può aiutar- ti ad alleviare lo stress, ridurre gli errori, essere più innovativo e migliorare le tue prestazioni lavorative.7

Il segreto del cambiamento è concentrare tutta la tua energia non nel combattere il vecchio ma nel costruire il nuovo. Socrate

Articolo su “Agile Italia Magazine” scritto da:

Mila MisciaControlling Mngr| Coach ACC (ICF)| ICP-ACC-ATF Agile Certified Coach & Team Facilitator

Deborah GhisolfiAgile Marketing Trainer and Consultant | Book Author Agility in Marketing | Mentor @UniCatt

1 definizione resistenza https://unaparolaalgiorno.it/

Prendila con filosofia – di Andrea Colamedici e Maura Gancitano, pagina 156.

3 https://italia.6seconds.org

4 “L’agilità è il prodotto del lavoro su due aree della crescita personale: si tratta da un lato di liberarsi delle vecchie convinzioni e presupposizioni limitanti, dall’altro occorre eliminare la paura, special- mente la paura dell’ignoto che ci impedisce di essere aperti al cambiamento. L’ignoto comprende molte cose, come navigare territori sconosciuti, incontrare reazioni impreviste delle altre persone o affrontare conseguenze inaspettate nell’intero sistema”. Cfr. Withmore (2017, p. 358).

5 Rivista Controllo di Gestione 6/20 – Resistenti al Covid 19: le competenze per la digitalizzazione organizzativo-relazionale – Manuel De Nicola, Mila Miscia, Giada Bianchi

6 I doni dell’imperfezione- Brenè Brown

7 Agilità Emotiva – Susan David